Come la maggior parte dei Feudi e dei Casali della Provincia di terra d'Otranto, anche il Casale di Melissano ha un passato di travagliate vincende. Fu acquistato, venduto e rivenduto dai Feudatari, come un semplice poderello, seguendo, ovviamente, la buona e la cattiva sorte dei suoi padroni. Nel 1301 il Casale di Melissano fu venduto dal Cav. Romeo Per (o Piex) ai Del Balzo (nobile e antica famiglia trasferitasi dalla Francia in Italia nel 1266). Questi lo rivendettero a Niccolò Amendolia, che, accusato di fellonìa, fu costretto a cederlo a Orso Minutolo nel 1384. Il nome Amendolia è rimasto legato alla storia di questa città per via di un Castello che il Feudatario vi aveva fatto costruire verso i 1350 proprio all'angolo sud dell'attuale Piazza Vecchia. Il Castello, purtroppo, è stato abbattuto una trentina d'anni fa. Negli anni 1434-35 il paese fu abbandonato per la guerra fra gli Ordini Del Balzo (feudatari di Melissano) e la Regina di Napoli, Giovanna II. Solo agli inizi del 1500 cominciò a ripopolarsi: una lenta ma costante crescita degli abitanti che alla fine del XVI raggiunsero le 100 unità. II Casale di Melissano, acquistato, poi, dalla famiglia de Capua, passò, nel 1589, alla famiglia Brajda, che ebbe signoria indipendente in Pinerolo, Bagnolo Piemonte, Carmagola, Racconigi ecc. Nel 1612 il Casale di Melissano passò a Girolamo De Fanchis (di origine napoletana) fratello dell'allora vescovo di Nardò, Luigi De Franchis. Il passaggio è attestato da un interessantissimo documento, rilasciato dal Direttore delI'ARCHIVIO GENERALE Dl SIMANCAS, provincia di Valladolid (SPAGNA) nel luglio del 1982. Da questo documento, in lingua spagnola, risulta che il De Franchis inviò al Re Filippo III di Spagna una "SUPPLICA", diretta ad ottenere il titolo di Marchese della città di Melissano (el titolo de Marques sobre la villa de Melissano). Titolo che il De Franchis ottenne, con Decreto firmato dal Re il 26 aprile 1612, dietro versamento di 8000 ducati. Nel 1613 il casale Melissano fu acquistato da Jacopo De Franchis che vi fece costruire il palazzo marchesale (probabilmente sui resti di un antico castello) e introdusse il culto del Protettore, S. Antonio di Padova. Nel 1614 il Casale fu acquistato da Giovambattista De Franchis e successivamente da altri De Franchis. Nel 1723 passò, per atto del notar Palomba di Napoli, a Niccolò Caracciolo, barone di Taviano, che, dopo aver commesso molti abusi a danno dei cittadini melissanesi, lo cedette al Comune di Taviano, dal quale dipese, in qualità di Frazione, fino al 1884. Melissano fu così dimenticata da tutti, ma non dalla Madre celeste che il 24 febbraio 1869, salvò il paese da una tromba d'aria. La tradizione orale, infatti, racconta che una piccola statua dell'Immacolata, accolta per devozione di casa in casa, fu vista sudare mentre ka furia degli elementi cessava immediatamente. Il 1° gennaio 1885 Melissano divenne Frazione di Casarano. Nel dicembre 1922 riuscì, finalmente, a liberarsi dal secolare stato di sudditanza. Grazie, infatti, al decreto emesso dal Ministero dell'interno, l'8 dicembre 1922 (che reca le firme del Re Vittorio Emanuele III e del Capo del Governo, S.E. Benito Mussolini) la frazione di Melissano fu costituita Comune Autonomo.
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Origini |
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Abitanti |
7542 |
Maschi |
3645 |
Femmine |
3898 |
Attività |
Viticoltura - Produzione calze |
Distanze |
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Dalla
Provincia |
47Km da Lecce |
Dal mare |
8Km da Jonico |
Dal
porto |
15Km da Gallipoli |
Dall'aereoporto |
110Km da Brindisi |
Diocesi |
Nardò |
Ricorrenze |
S. Antonio di Padova 2-3-4 Settembre
S. Luigi Gonzaga 20-21-22 Giugno Madonna delle Grazie 6-7-8 Settembre Madonna del Miracolo 24 Febbraio S. Donato 3 ottobre |
Telefoni |
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Municipio |
0833585249 |
Telefono pubblico |
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Polizia Municipale |
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Carabinieri |
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Vigili del fuoco |
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Ospedale |
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Guardia Medica |
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Cinema |
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Pro-loco |
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Bar |
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Pub |
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Pizzerie |
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Ristoranti |
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Alberghi |
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Pasticcerie |
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Monumenti |
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