Tuttavia, in Piazza Mercato Vecchio si possono osservare la cinquecentesca ex Chiesa Parrocchiale (oggi di proprietà del Comune ed adibita a centro culturale), un palazzo settecentesco con due interessanti balconi e la Chiesa dell'Immacolata, sede dell'omonima Confraternita. Alla fine del secolo scorso risale, invece, l'edificazione della Chiesa Matrice, in stile neorinascimentale, dedicata a Sant'Antonio, Patrono del Paese, e alla Beata Vergine Maria del Rosario, cui è intitolata la parrocchia. Da ricordare sono la Torre Civica e l'ex abazia di Santa Maria de Civo e il "vetuso" Calvario, oggi quest'ultimi due completamente perduti, un tempo punti di rilevante importanza. Più che per i monumenti e le testimonianze del passato, il paese è interessante per le vicende sociali, economiche e demografiche svoltesi a partire dagli ultimi decenni dell'Ottocento quando, la tragedia del brigantaggio coinvolse anche la piccola comunità melissanese che il 27 luglio 1863, vide uccidere il prete liberale, don Marino Manco, da parte della banda brigantesca capitanata da Quintino Venneri. Poi la vita del paese tornò ad una normalità fatta di duro lavoro nei campi e di miseria, ma la distruzione dei vigneti francesi, causata dall fillossera, indusse i commercianti di vini d'oltraple a richiedere ingenti quantità di vino pugliese e quindi anche a Melissano si verificò una rivoluzione culturale di notevole portata. La vite prese il posto dei seminativi, dei pascoli, degli uliveti. Il paese divenne il punto di riferimento per i braccianti agricoli, gli artigiani, i proprietari terrieri dei Comuni limitrofi. La popolazione triplicò ne volgere di mezzo secolo, mentre la disponibilità di risorse economiche rese possibile la costruzione della nuova chiesa parrocchiale ed il raggiungimento dell'autonomia amministrativa dell'allora frazione. Nel secolo scorso, la coltivazione della vite costituì un importante fonte di reddito per i melissanesi, grazie alla quale furono costruite la Cantina Cooperativa (la prima della zona, fondata nel 1940 in nome di Re Vittorio Emanuele III) e l'Unione Agricola, spiccano per i loro vini rinomati prodotti in modo naturale come 59 anni fa. Caratteristica è la campagna sul versante orientale del paese, sottoposta decenni fa ad una profonda bonifica perché ex palude, ora invece offre uno spettacolo di quello che è la produzione di vino ed uva da tavola. Notevolmente sviluppata è la trasformazione dei prodotti agricoli, in quanto produttori su larga scala di primizie, e la produzione di olio di ottima qualità, commercializzato in tutta Italia. Oggi l'agricoltura ha perso quel ruolo trainante per l'economia del paese, soprattutto per le difficoltà dovute alla commercializzazione dei prodotti.
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Origini |
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Abitanti |
7542 |
Maschi |
3645 |
Femmine |
3898 |
Attività |
Viticoltura - Produzione calze |
Distanze |
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Dalla
Provincia |
47Km da Lecce |
Dal mare |
8Km da Jonico |
Dal
porto |
15Km da Gallipoli |
Dall'aereoporto |
110Km da Brindisi |
Diocesi |
Nardò |
Ricorrenze |
S. Antonio di Padova 2-3-4 Settembre
S. Luigi Gonzaga 20-21-22 Giugno Madonna delle Grazie 6-7-8 Settembre Madonna del Miracolo 24 Febbraio S. Donato 3 ottobre |
Telefoni |
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Municipio |
0833585249 |
Telefono pubblico |
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Polizia Municipale |
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Carabinieri |
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Vigili del fuoco |
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Ospedale |
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Guardia Medica |
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Cinema |
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Pro-loco |
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Bar |
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Pub |
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Pizzerie |
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Ristoranti |
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Alberghi |
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Pasticcerie |
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Monumenti |
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